Sono una più lussureggiante dell’altra: scopri le Ville Palladiane di Vicenza, fusione di genio architettonico, affreschi e leggenda.
La primavera è il momento ideale per trascorrere uno o più weekend fuori porta, magari alla scoperta dei tesori in giro per la provincia italiana. Ti abbiamo già raccontato, ad esempio, degli splendidi Palazzo Ducale e Palazzo Te a Mantova, o dei motivi per cui Verona e Ferrara sono oggi patrimonio UNESCO.
A proposito di UNESCO, oggi vogliamo proprio suggerirti un’altra perla italiana insignita del prestigioso riconoscimento, facilmente raggiungibile per una giornata primaverile all’insegna dell’arte e dell’architettura che tutto il mondo ci invidia. Stiamo parlando delle Ville Palladiane di Vicenza.
Residenze di lusso in mezzo al verde
Le 24 Ville oggi dislocate tra le province di Padova, Treviso e Vicenza prendono il loro nome dall’architetto rinascimentale Andrea di Pietro della Gondola, detto Palladio.
Erano le residenze delle famiglie aristocratiche e alto-borghesi venete e furono progettate secondo un nuovo modo di intendere le residenze rurali dei nobili. Le Ville Palladiane, infatti, non rappresentavano solo un luogo di svago dei Signori, ma erano in primo luogo dei centri produttivi agricoli. Ogni villa, infatti, era circondata da vigne, campi e includeva i magazzini per conservare il raccolto.
Le Ville, come tutta l’architettura rinascimentale, s’ispirano all’eleganza e alla semplicità degli edifici classici greci, che puoi notare dalle colonne doriche e dal frontone triangolare all’ingresso.
Proprio questa cifra di innovazione, e questa capacità di coniugare eleganza e funzionalità, ha ispirato molta dell’architettura civile dei secoli successivi. Ognuna di esse ha una storia a sé che la distingue dalle altre: vediamo insieme tre delle più belle Ville, tutte a Vicenza.
Villa Valmarana ai Nani, tra arte e leggenda
Situata poco lontano dal centro della città, Villa Valmarana ai Nani è da sola un ottimo motivo per visitare Vicenza. Tra le Ville più grandi, è composta da tre edifici – Palazzina, Foresteria e Scuderia – immersi in un lussureggiante giardino all’italiana.
La sua grande fama deriva anche dagli affreschi di Giambattista e Giandomenico Tiepolo, capolavori del Settecento, e da una curiosa leggenda: si narra che figlia nana del proprietario Giustino Valmarana avesse al suo servizio dei servitori, anch’essi nani: proprio come quelli riprodotti in statua e collocati sulle mura di cinta della villa.
Puoi visitare di persona la Villa tutti i giorni, dal 3 marzo al 4 novembre: qui trovi tutti i dettagli.
Villa Almerico Capra, la preferita di Goethe
Detta anche La Rotonda, Villa Almerico Capra è stata visitata da poeti e artisti del calibro di Goethe, che così l’ha descritta: “Forse mai l’arte architettonica ha raggiunto un tal grado di magnificenza” (il letterato tedesco e il Veneto dovevano avere senz’altro un’affinità elettiva, considerando anche il suo amore per l’Orto Botanico di Padova).
La Villa, dalle forme geometriche perfettamente in simmetria e in armonia tra loro, fu commissionata a Palladio dal monsignor Paolo Almerico e costruita nel 1570 circa. Oggi è proprietà della stessa famiglia Valmarana ed è aperta al pubblico dal 1986.
Villa Trissino e la nascita del genio
Pur non essendo stata progettata da Palladio, Villa Trissino è all’origine del suo mito. Proprio nel cantiere di questa villa, infatti, l’umanista Giangiorgio Trissino incontrò il giovane per la prima volta: intuendone il talento e il potenziale, si fece carico della sua formazione come architetto e gli attribuì il nome di Palladio.
A Vicenza con Italo
Neanche due ore ti separano dalle Ville Palladiane, se parti da Milano, e ancor meno dalle altre città venete e lombarde: scopri i tanti treni per Vicenza che ogni giorno ti portano in città! Puoi partire anche da Salerno, Napoli, Roma, Firenze, Bologna e Reggio Emilia Mediopadana: cosa aspetti?