Se hai in piano di trascorrere alcuni giorni a Milano e ti stai chiedendo quali sono i piatti tipici da non perdere, sei nel luogo giusto. Scopri la lista!
Se organizzi il tuo viaggio di lavoro o un semplice weekend nella capitale della moda non perderti i piatti tipici della tradizione milanese e scopri cosa vedere e fare gratis a Milano.
Dal panettone al risotto, passando per la cassoeula e la cotoletta a Milano è inevitabile non guardare alla tradizione culinaria. Grazie a questa guida puoi scoprire cosa mangiare e dove degustare i migliori piatti del capoluogo lombardo. Anche la Stazione di Milano Centrale ti offre la possibilità di assaporare le delizie milanesi nei migliori ristoranti e bar. Cosa aspetti a partire?
Ecco cosa mangiare a Milano nella nostra lista dei 5 piatti imperdibili:
- Risotto alla milanese con ossobuco
- Cotoletta alla milanese
- Cassoeula con polenta
- Mondeghili
- Panettone
- Con Italo a Milano
1. Risotto alla milanese con ossobuco
Il primo piatto protagonista indiscusso della cucina milanese e dalle origine antichissime è il famosissimo risotto alla milanese con ossobuco! Questo risotto non è un semplice risotto allo zafferano ma si prepara con il midollo e va servito rigorosamente insieme all’ossobuco.
L’ossobuco e il risotto alla milanese sono un binomio inseparabile della cucina tipica lombarda. Devi sapere che le origini di questo piatto a base di riso, zafferano e midollo risalgono al 1500, anche se per avere la ricetta vera e propria si è dovuto aspettare il 1800.
L’ossobuco è un taglio tenerissimo della carne di vitello, per l’esattezza si tratta del geretto posteriore, anche se può essere utilizzata la parte anteriore. Spesso circa 4 cm, l’ossobuco è caratterizzato dall’osso centrale al cui interno si trova il midollo, più grasso ma estremamente gustoso. Rispetto al classico risotto giallo è l’aggiunta del midollo appunto che fa la differenza e rende questo piatto tipico milanese veramente insuperabile. Il grasso, in questo piatto, ha un’importanza fondamentale: non solo è presente nel midollo, che lo puoi assaporare prendendolo con un piccolo cucchiaio ma anche nel burro con cui viene cotto e mantecato il risotto.
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2. Cotoletta alla milanese
La cotoletta alla milanese è il secondo piatto che non devi assolutamente perdere nella città meneghina servita con l’osso e fritta nel burro. Anche per la cotoletta si ha una data certa della sua comparsa sulle tavole: il 17 settembre del 1134 giorno di San Satiro, ricorrenza che onorava il fratello del vescovo Ambrogio! Nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, venne consumato un lauto banchetto e tra le portate c’era proprio la celebre cotoletta.
Ma solo nel 1814 la cutelèta, così chiamata nel dialetto milanese, ha avuto un posto d’onore nel dizionario del Cherubini. La cotoletta è una costoletta di vitello dorata, impanata e fritta. Secondo alcune tradizioni l’origine della parola è francese, côtelette. Si racconta che furono i francesi a portarla in Italia durante le invasioni napoleoniche e che le cotolette della Rivoluzione Francese erano proprio delle fette di carne marinata e poi impanata e fritta con diversi aromi, tra cui anche i chiodi di garofano.
Ci sono due modi di servire e gustare la cotoletta alla milanese: uno è quello di lasciare l’osso e un taglio di carne più spesso, mentre l’altro prevede di battere la fetta di carne in modo da stenderla e renderla anche più grande. Da quest’ultima versione ha origine il nome orecchia d’elefante, in dialetto uregia d’elefant proprio per la somiglianza con l’orecchia del grande animale!
Insomma alla cotoletta milanese non puoi resistere facilmente quindi se vuoi gustare il piatto tipico per eccellenza ecco i nostri consigli su dove mangiare la miglior cotoletta di Milano.
3. Cassoeula con polenta
Il terzo piatto che ti consigliamo di assaggiare a Milano è la cassoeula, un piatto povero preparato con vari pezzi del maiale come la cotenna e le puntine e con la verza. Il nome del piatto potrebbe derivare dall’utensile da cucina con il quale veniva preparato, ossia il cassoeu, mestolo in dialetto milanese. Per altri studiosi sarebbe un riferimento al tegame in cui cuoce: la casseruola, cassoeula, nel dialetto lombardo.
Le origini di questo piatto cult dell’inverno sono incerte ma quello che si sa è che la ricetta contadina viene tramandata da secoli. Una scuola di pensiero la vede arrivare dal nord Europa, in particolar modo dall’Alsazia, dove si prepara la famosa choucroute, piatto sostanzioso preparato con carne di maiale e verza fermentata. Alcuni studiosi la considerano un piatto della cucina barocca, a base di carni diverse come il suino, l’ovino e il pollame, risalente al 1500. La ricetta che conosciamo oggi compare nei ricettari dal XIX secolo come piatto della ritualità contadina da portare in tavola nel periodo tra novembre e gennaio.
Questo stufato di verze e carni di maiale, scarti compresi, è nato proprio per affrontare le fredde giornate autunnali e invernali. La tradizione vuole che la verza prima di essere cotta nella casseruola venga rigorosamente messa a gelare nell’orto affinché le sue foglie possano essere tenere e accorciare così anche i tempi di cottura.
Ma come si prepara? I tagli di carne del maiale, come piedini, orecchie e cotenne vengono messi in un ampio tegame con costine, salsiccia e verzini. Una volta rosolata bene la carne si aggiunge poi abbondante verza stufata con carote, sedano, cipolla e brodo di carne. Quando il tegame fumante è pronto, si versa in una pirofila. Degusta la cassoeula con la buonissima polenta per un pasto completo e dal sapore irresistibile.
Insomma, devi proprio provare questo piatto sostanzioso e non certo light nei migliori ristoranti di Milano.. non te ne pentirai!
4. Mondeghili
Il quarto piatto della tradizione milanese che ti consigliamo di assaggiare sono i mondeghili. Li puoi degustare come antipasto a pranzo o a cena ma soprattutto li puoi mangiare in uno dei tanti aperitivi con vista panoramica a Milano.
I mondeghili si preparano con carne cotta avanzata arricchita con mortadella, prosciutto e fegato per poi essere impanati e fritti nel burro. Le origini di questi gustosissimi mondeghili milanesi sono antichissime, tra il XVI e il XVII secolo nell’epoca della dominazione spagnola a Milano. Anche la parola mondeghilo, suggerisce una parentela con la Spagna. Ma il termine spagnolo a sua volta deriva dalla parola araba al-bunduc, utilizzata per dare il nome delle piccole palline di carne macinata, fritte nell’olio caldo. L’albondeguito, in lingua spagnola, è proprio la polpettina ma a Milano il termine polpetta è usato solo per gli involtini di verza. Di fatto, però, i mondeghili sono la ricetta milanese delle polpette che si fanno nel resto d’Italia, preparate però secondo la tradizione lombarda.
Il Cherubini ne diede invece una prima definizione nel suo Vocabolario Milanese Italiano nel 1839 e nel 2008 la ricetta del mondeghilo ha ottenuto la speciale Denominazione Comunale (De.Co), la stessa di cui si può vantare la squisita cotoletta alla milanese.
Nella tua visita a Milano non puoi non concludere la giornata con il rito meneghino per eccellenza nei migliori locali dove fare l’aperitivo a Milano senza perderti questo piatto povero preparato con gli avanzi del bollito di manzo e con il pane raffermo ammorbidito e dal sapore veramente unico.
5. Panettone
Finiamo questo viaggio tra i sapori della tradizione culinaria milanese con il re dei dolci: Il panetun, il panettone, il dolce tipico di Milano, da degustare non solo sotto il periodo di Natale ma in ogni periodo dell’anno, anche a Ferragosto! Il panettone è nato a Milano ed è il dolce tipico del Natale con frutta candida, uvetta e scorzette di cedro e d’arancia ma lo puoi degustare anche al cioccolato, alla pera e in tante altre varianti.
Ma come è nato? Da anni a Milano molti sostengono che la sua nascita sia dovuta allo sguattero Toni. La storia racconta che il cuoco di Ludovico Maria Sforza era stato incaricato di preparare un buon pranzo di Natale, ma sfortunatamente bruciò proprio il dolce e Toni, lo sguattero, per aiutarlo offrì al cuoco il dolce che aveva preparato la mattina con i pochi ingredienti che aveva a disposizione: farina, burro, uova, della scorza di cedro e uvetta. Il cuoco portò il soffice dolce a tavola e Ludovico il Moro lo apprezzò molto. In omaggio al giovane cuoco chiamò proprio questo dolce Il pane di Toni, ossia il panettone.
Un’altra leggenda tramandata racconta che l’origine del panettone a Milano è legata all’amore tra Messer Ulivo degli Atellani e Algisa la bellissima figlia di un fornaio. Per far colpo sulla ragazza chiese al padre di lei di farsi assumere e provò con le migliori farine insieme a uova, burro, miele e uva sultanina ad inventare un nuovo dolce. Il risultato fu eccellente e i clienti del forno aumentarono di giorno in giorno grazie al nuovo pane e i due innamorati si sposarono e vissero felici e contenti.
Devi sapere infine che il panettone a Milano viene utilizzato anche in un gesto propiziatorio per allontanare mal di gola e raffreddori grazie a San Biagio. Questo rito inizia proprio a Natale conservando un pezzo di panettone aperto a tavola per poi rimangiarlo raffermo a digiuno il 3 febbraio per la festa di San Biagio. C’è anche un detto milanese: San Bias el benediss la gola e el nas, San Biagio benedice la gola e il naso.
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