Sapevi che sulla Shinkansen, la rete di alta velocità giapponese, viaggiano dei treni talmente veloci da essere famosi nel mondo come “treni proiettile”?
Sicuramente avrai sentito parlare della Shinkansen, la rete ferroviaria ad alta velocità giapponese. Sapevi che i suoi treni viaggiano talmente veloci da essere stati ribattezzati, dangan ressha, ovvero “treni proiettile”? Sono stati i primi al mondo, e risalgono addirittura agli anni Cinquanta!
Come è nata la Shinkansen? Qual è l’origine dei treni proiettile, che tecnologia utilizzano e quali velocità raggiungono? Ripercorriamo la storia dell’alta velocità giapponese partendo dall’inizio, con un salto nel passato di una sessantina d’anni.
1959-1964: costruzione ed inaugurazione del Tōkaidō Shinkansen
Il progetto di una linea ferroviaria esclusivamente dedicata all’alta velocità in Giappone era in studio già dagli anni Quaranta, ma i cantieri vennero aperti solo dieci anni dopo. Dall’aprile del 1959 iniziò la creazione di un tratto di ferrovia per collegare Tokyo e Osaka, per un totale di poco più di 500 km.
L’inaugurazione della prima Shinkansen avvenne nell’estate del 1964, in occasione dell’apertura dei Giochi olimpici di Tokyo. La ferrovia ebbe subito un enorme successo, e ad oggi la tratta del Tōkaidō Shinkansen è tra le tratte ad alta velocità più utilizzate al mondo.
Per quanti km si estende la Shinkansen?
Negli anni successivi la rete ad alta velocità giapponese venne progressivamente estesa, fino ad arrivare all’aggiunta di altre sei linee principali:
- Sanyō Shinkansen
- Tōhoku Shinkansen
- Hokkaidō Shinkansen
- Jōetsu Shinkansen
- Hokuriku Shinkansen (che ora incorpora la tratta un tempo denominata Nagano Shinkansen)
- Kyūshū Shinkansen
A queste vanno ad aggiungersi due “mini-Shinkansen”: Yamagata Shinkansen e Akita Shinkansen. Si tratta di due linee nate dal recupero di vecchie ferrovie a scartamento ridotto, riadattate a scartamento ordinario per poter ospitare i treni Shinkansen.
In totale, la rete ad alta velocità giapponese comprende più di 2700 chilometri di binari, con ulteriori linee in costruzione, tra cui una anche a levitazione magnetica.
I treni Shinkansen
Tutti i treni proiettile sono elettrotreni (electric multiple unit, o EMU), ossia con la trazione diffusa in tutte le carrozze anziché concentrata esclusivamente nella locomotiva. Raggiungono senza problemi velocità di 320 chilometri all’ora non solo per l’elevata tecnologia, ma anche e soprattutto per la progettazione intelligente della Shinkansen stessa.
La linea ferroviaria, infatti, è studiata per non incontrare ostacoli (non esistono passaggi a livello), o per superarli tramite viadotti e tunnel, senza dover creare curve lente lungo il tracciato per aggirarli. In pratica, i treni proiettile non sono costretti quasi mai a rallentare, nonostante la geografia montuosa del Giappone.
Hanno battuto tutti i record di puntualità e di sicurezza dell’industria ferroviaria: in 50 anni di servizio, ci sono stati solo due deragliamenti accidentali, senza nessun danno ai passeggeri.
Il primo modello entrato in funzione è il glorioso Serie 0, al quale sono seguiti altri 15 modelli. Il futuristico Serie L0 sarà a levitazione magnetica, ed in fase di test ha superato i 600 km all’ora.
E i “cugini” italiani?
Se i treni proiettili giapponesi sono progettati per la maggior parte da Hitachi e Kawasaki, i treni ad alta velocità in Italia hanno origini tutte europee. Ad esempio, la flotta Italo è composta da 25 convogli AGV (Automotrice à grande vitesse) progettati dalla multinazionale francese Alstom.
L’AGV detiene il record mondiale di velocità su rotaia, avendo sfiorato i 575 km/h nel 2007, e sulle linee italiane può tranquillamente raggiungere i 360 all’ora.