Come funziona un treno a levitazione magnetica? Scopri il segreto supertecnologico che muove i convogli del futuro, con un occhio all’innovazione Made in Italy.
La tecnologia si evolve in fretta e il settore ferroviario non sta certo a guardare. Grazie all’Alta Velocità le distanze si sono accorciate, ma le novità in arrivo lasciano davvero a bocca aperta. Stiamo parlando dell’ultima frontiera del trasporto su rotaia: il treno a levitazione magnetica.
Come funziona un treno a levitazione magnetica?
Abbiamo già visto come funziona un treno ad alta velocità normale, ma i treni a levitazione magnetica sono una vera e propria sfida alla forza di gravità. Rispetto agli altri treni non poggiano sulle rotaie, ma viaggiano sospesi a pochi centimetri da terra. Questo è possibile grazie alla polarità opposta dei magneti. Raggiungere e mantenere l’equilibrio è tutt’altro che semplice, perché entrano in gioco diverse forze: gravitazionali, elettriche e magnetiche.
Visto che il treno non poggia sulle rotaie quando è in movimento, questa tecnologia permette di raggiungere velocità finora inesplorate. Solo l’attrito dell’aria si oppone al movimento del treno e si arriva a toccare la soglia dei 500 km/h!
La tecnologia giapponese dei treni Maglev
Il più famoso treno a levitazione magnetica è il treno Maglev. La formula vincente del convoglio giapponese è la combinazione tra campo elettromagnetico e aerodinamica. La forma affusolata del convoglio, infatti, fende l’aria e riduce moltissimo l’attrito.
La nuova linea arricchirà la flotta degli Shinkansen e collegherà Tokyo a Nagoya: in appena 40 minuti il convoglio percorrerà ben 430 chilometri, sfrecciando a 550 chilometri orari, una vera e propria tratta ferroviaria da record! Il punto di forza di questo treno è la totale assenza di emissioni: non solo è veloce, ma è anche amico dell’ambiente 🙂
Le novità sul fronte italiano
Ti starai chiedendo se e quando questa tecnologia sarà disponibile anche in Italia. La buona notizia è che anche nel nostro Paese arriveranno i convogli levitazione magnetica, grazie ai ricercatori della Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa.
La peculiarità di “IronLev” – questo il nome della tecnologia sviluppata dal team italiano – che dovrebbe essere disponibile come prototipo già dal 2020, è il suo costo ridotto rispetto all’omologa giapponese. Come ci sono riusciti? Progettando un sistema che richiede il minimo utilizzo possibile di energia elettrica, in quanto fa leva sulle proprietà fisiche di alcuni materiali impiegati nella costruzione.
Treni più veloci, più economici, più eco-friendly, più silenziosi e più resistenti all’usura: la scommessa dell’equipe pisana è quella di estendere questo nuovo standard anche alle reti di trasporto pubblico locale. Noi facciamo il tifo per loro 🙂