Circondato dall’arte senza metter piede in un classico museo? Puoi vivere quest’esperienza visitando le Stazioni dell’Arte della metropolitana di Napoli!
Visitare Napoli senza perdersi nulla delle sue bellezze non è semplice. Ci sono alcune cose, però, a cui non si può proprio rinunciare: la vera pizza napoletana o le meraviglie della Napoli sotterranea. Non ci riferiamo solo alla città nel sottosuolo che risale al III secolo a.C., ma anche delle opere più recenti e altrettanto affascinanti: oggi ti portiamo alla scoperta delle Stazioni dell’Arte della metropolitana, fiore all’occhiello dei trasporti partenopei.
Impara l’arte… sulla metro, tutti i giorni
Le Stazioni dell’Arte, 15 fermate della metro napoletana, sono state progettate e realizzate con un raffinato gusto estetico. Funzionalità e bellezza l’una accanto all’altra: prendere questa metropolitana vuol dire entrare in un museo diverso a ogni fermata, e non solo spostarsi da una parte all’altra della città.
Le stazioni, progettate da architetti di fama internazionale, ospitano infatti circa 200 opere d’arte contemporanea e rappresentano un vero e proprio museo suburbano, che puoi “visitare” quando preferisci, anche semplicemente spostandoti per raggiungere la tua meta finale in città.
È un’esperienza che vale più del prezzo di una corsa, ed è anche il complemento ideale a un itinerario di superficie che ti suggerisca cosa fare a Napoli tra caffè, babà, e pizze a portafoglio! Ma vediamo alcune delle principali stazioni…
Toledo, nel ventre di Napoli
La stazione più nota e suggestiva, celebrata anche dal Daily Telegraph e dalla CNN, è Toledo. Il progetto dell’architetto Oscar Tusquets Blanca ha coinvolto sia il sottosuolo che la superficie, rinnovando tutta l’area che circonda una delle vie più importanti di Napoli, appunto via Toledo.
Il fascino di questa stazione è dovuto soprattutto alle pareti del livello più interrato, rivestite da mosaici azzurri tanto più intensi quanto più si scende, e al Crater de luz, un cono che attraversa tutti i livelli della stazione anch’esso mosaicato e corredato da luci a led azzurre.
Dante: i classici visti dai contemporanei
Non meno affascinante è la stazione Dante, firmata da Gae Aulenti. Chi ha un po’ di memoria scolastica di Dante, noterà subito i versi del Convivio, scritti con tubi di neon a luce bianca per opera dell’artista concettuale Joseph Kosuth.
Forme e colori di Salvator Rosa
La stazione Salvator Rosa è invece una fusione di gioco, arte antica e architettura moderna. L’eclettico complesso è infatti composto da un parco in superficie nel quale convivono, per esempio, i resti di un ponte romano e una cappella neoclassica; più ci si addentra e più l’architettura diventa futuristica, passando dai marmi dorati dell’ingresso all’acciaio dei tunnel e delle scale mobili sotterranee.
Garibaldi, la luce in fondo al tunnel
Sempre scale mobili ma sospese, sono protagoniste della stazione Garibaldi, progettata dall’architetto francese Dominique Perrault. È una delle stazioni più luminose perché le pareti in vetro permettono alla luce del sole di raggiungere quasi la banchina, a 40 metri sotto il livello del suolo.
Lo stile giovane di Università
Tra le stazioni che raccontano di più la contemporaneità e l’onnipresenza del digitale, c’è invece Università: ti ritroverai in mezzo a tante parole diventate di uso comune solo negli ultimi decenni, come software, interfaccia o virtuale, scritte in verde e in rosa sulle pareti rivestite in ceramica e ornate da disegni caleidoscopici.
A Napoli con Italo
Vuoi un weekend all’insegna dell’arte, delle sorprese, della veracità? Ti basterà prendere uno dei tanti treni per Napoli da Torino, Milano, Venezia, Verona, Bologna, Firenze, Roma e Salerno. Questa città eclettica e con un’identità unica al mondo è pronta ad accoglierti per un’esperienza senza pari, da cima a fondo (letteralmente!).